“Il paziente al centro”, verso un tavolo nazionale per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria ospedaliera

Un risultato importante per l’iniziativa “Il paziente al centro” tenutasi mercoledì 15 maggio a Roma con la presenza di numerose aziende del Distretto Biomedicale Mirandolese.

 L’annuncio di un tavolo nazionale, coordinato dal prof. Walter Ricciardi, per portare al legislatore italiano ed europeo le proposte degli addetti ai lavori finalizzate a migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria ospedaliera. E’ questo il risultato dell’incontro “Il paziente al centro. L’importanza dell’innovazione dei dispositivi medici per la sanità”, tenutosi mercoledì 15 maggio a Roma presso la sala Isma del Senato della Repubblica.

All’iniziativa sono intervenuti: la senatrice Mariastella Gelmini, promotrice dell’incontro su proposta di Alberto Nicolini, co-fondatore del portale distrettobiomedicale.it, lo stesso Walter Ricciardi Professore Ordinario di Igiene e Medicina Preventiva della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma, già Consigliere Scientifico del Ministro della Salute Roberto Speranza durante l’emergenza Covid-19 ed ex Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e Massimiliano Boggetti, Imprenditore del settore e Presidente di ALISEI – il Cluster delle Scienze della Vita.

Significativa la partecipazione di esponenti di multinazionali, medici, giornalisti, associazioni di categoria, piccole e medie imprese produttrici, provenienti principalmente dal Distretto Biomedicale Mirandolese, a testimonianza dell’attualità del tema trattato per il settore e per il territorio. Con l’occasione è stato inevitabile occuparsi anche della enorme criticità ancora in essere causata dal payback che sta rallentando proprio gli investimenti per l’innovazione.

Al termine dell’incontro, moderato da Alberto Nicolini, ci sono stati diversi interventi volti a sottolineare l’importanza della collaborazione e la disponibilità di tutti a dare il proprio contributo per creare un’occasione costruttiva di confronto fra gli operatori del settore.

 

 

Walter Ricciardi
“In Italia abbiamo ottimi ricercatori e clinici ma molto spesso lavorano da soli e non hanno supporti per cercare di passare dalla ricerca alla vera e propria applicazione ai pazienti. In tutto questo devono essere aiutati, ma l’Italia è un po’ indietro perché ha tutta una serie di complicazioni burocratiche e finanziarie. E’ una scelta strategica che altri paesi hanno fatto, l’Italia ancora no. Sulla ricerca, sull’innovazione e sulla sanità bisogna puntare perché sono settore strategici per il futuro, ma l’Italia non lo sta facendo”.

 

Alberto Nicolini
“Il settore biomedicale lavora per il paziente e l’innovazione in questo campo consente di curare meglio le persone. Dall’incontro di Roma è emersa la volontà di costituire un tavolo per sviluppare proposte legislative nazionali ed europee, un tavolo coordinato dal prof. Ricciardi che è uno dei maggiori esperti mondiali di sanità pubblica”.

 

Massimiliano Boggetti

“L’innovazione, spesso, ha un costo di investimento iniziale e non si vedono le ricadute positive che l’innovazione ha sul paziente e sui processi di salute. Credo che ci sia un tema anche legato alla complessità burocratica del nostro paese, cioè la difficoltà di riuscire a cambiare le norme che aiutino ad introdurre l’innovazione, che spesso è discontinuità e per essere introdotta ha bisogno di cambi di regole in un paese molto cristallizzato. Il tema fondamentale è l’aspetto della tassazione, nel nostro paese è molto difficile riuscire ad avere redditività. Il payback porta un’incertezza sul futuro e blocca risorse e investimenti”.

 

Mariastella Gelmini

“E’ necessario rimettere al centro il paziente favorendo un’alleanza virtuosa tra la sanità, il diritto alla salute, la ricerca, l’innovazione e il mondo dell’impresa: la politica è spesso disattenta rispetto a questo gioco di squadra, rispetto alla necessità di creare le condizioni per il trasferimento tecnologico, per l’investimento in ricerca, per la semplificazione dei meccanismi di autorizzazione. Proviamo a fare il punto in vista della prossima legge di bilancio, guardando al payback come una stortura italiana da correggere”.